domenica 28 marzo 2010

Lofoten#2 - Norvegia, sentirsi a casa

Il treno e' stato comodo, mi sono svegliato solo qualche volta nonostante la luce accesa e la posizione non proprio ortodossa durante il sonno. Stasera mi fara' male la schiena forse, ma pazienza. Il paesaggio lappone e' come lo lasciai, distese interminabili di neve e boschi, qualche collina qua e la' e il treno che ci corre in mezzo. Passaggio rapido a Kiruna, solo per noleggiare la macchina e fare un po' di provviste, e in un baleno Matteo e io siamo in marcia sulla E10 direzione Svolvær.
La strada e' perlopiu' innevata e ghiacciata e le gomme chiodate aiutano. A guardarlo sulla cartina sembra poco, ma in realta' ci toccano piu' di 300 km. Il paesaggio si trasforma lentamente, dalla monotonia della lapponia svedese alla grandiosita' dei fiordi norvegesi. Passiamo per Abisko e Riksgransen, alcune delle localita' sciistiche piu' note in Svezia, poi attraversiamo il confine norvegese e iniziamo la discesa verso l'Ofoten e il suo Ofotfjord.
Prima di arrivare a Narvik giriamo a destra, direzione Å i Lofoten, l'ultimo paesino delle isole Lofoten. La radio svedese intanto e' mutata in quela norvegese, ma davvero non ci accorgiamo della differenza, talmente simili sono le due lingue. Sara' il caso di iniziare a studiare un po' di svedese?
Mentre guido penso che mi sembra del tutto naturale stare qui, in macchina alla ricerca di un paesino su delle isole che fino a qualche anno fa non avevo mai sentito nominare e che poi sono diventate una meta da raggiungere. Sara' che dopo essere nato in Molise quasi nessun posto puo' risultarmi davvero remoto, e qualcosa di vero' in cio' non puo' che esserci.
Intanto siamo arrivati a Svolvær e ci sistemiamo in una rorbur, le case dei pescatori. la settimana scorsa c'e' stato il campionato mondiale della pesca al merluzzo e pare ci fosse un discreto casino in giro, mentre ora la citta' e' semideserta e la meta' non deserta e' davvero dura da trovare!
Per concludere la giornata, allora, ci spariamo il classico mezzo chilo di pasta che pero' stavolta ci lascia insoddisfatti e con la fame, poi un giro alla ricerca dell'aurora boreale che pero' non ne vuole sapere di farsi vedere, qualche test per il freno a mano della Clio sul ghiaccio norvegese e rientriamo a casa.
Domani si inizia a sciare. Le montagne sono cariche di neve e ci sono pendii ovunque, che aspettano solo di essere sciati. ora pero' e' ora di collassare nel letto.
A domani.

1 commento:

Simona ha detto...

Spesso neanche sappiamo cosa ci riserva il domani...spesso,guardandoci indietro, ci stupoiamo di tutto quello che abbiamo conosciuto e fatto...spesso non ci rendiamo conto di quanto di bello ci sia,giorno dopo giorno, da scoprire...Domani la vedrete, l'aurora boreale...dopodomani ... altri infinite emozioni

 
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