mercoledì 28 settembre 2011

I miss the comfort of being sad - Quotes from Patagonia dreaming

Stanotte ho sognato che ero in aereo con mia madre e, avendo preso l'aereo sbagliato, atterravamo in una cittá del medio oriente, in mezzo a zone desertiche. Io proponevo di cercare al piú presto un volo per rimetterci in direzione della (sconosciuta) meta originaria, lei invece diceva di cogliere l'occasione e visitare la cittá mediorientale. Stupefatto, mi accorgevo che aveva ragione e subito ci mettevamo in marcia su vecchi binari che dall'aeroporto ci guidavano in sabbiosi quartieri periferici, attraverso zone povere e degradate, dai contorni sfumati come le cittá invisibili che non si é osato nient'altro che sognarle.

Tre notti fa invece sognavo di aver preso un altro volo sbagliato, ma stavolta con un amico. Essere finito per sbaglio in una cittá sudamericana non era, peró, per me, niente di cui preoccuparmi. Cosí, anziché svegliarmi, cosa che succede quando il sognatore non riesce piú a sostenere la tensione del sogno, ho potuto continuare il mio dolce sonno in un letto nel bel mezzo di Parigi.

Una settimana fa sognavo di dover traslocare in una localitá sconosciuta, passando per il Giappone. Mancavano cinque ore al mio volo e ancora non avevo cominciato a svuotare casa. Con le mani nei capelli, nel sogno, l'unica soluzione era quella di svegliarmi, ritrovandomi in un letto di Södermalm, e alzarmi per preparare un cappuccino.

Partiró sette giorni dopo l'equinozio d'autunno e torneró quando nel cielo sará luna nuova. Andró a solleticare la spina montuosa del sud, quella che si inarca sinuosa nella Tierra del Fuego geografica come le vertebre sacrali nella Terra del Fuoco umano.
Sono emozionato, non c'é che dire, e per molti motivi. Non ultimo, mi é improvvisamente nuova la sensazione di partire e lasciare qui qualcuno a cui comincio a tenere tanto.

All of that sit next to each other in my soul can suddenly shake and twinkle side by side in real life. From the moment they enter crying to the moment they leave shouting, they send me deep, intense, shivers. I miss the comfort of being sad, I find the craziness of being alive.

Ti penso e guarderó le montagne patagoniche anche con gli occhi di chi un giorno le scalerá, ossia i tuoi. Non preoccuparti per me.

"A salvarmi sará ancora una volta quella strana e indefinibile calma che sempre e soltanto nei momenti piú difficili ho potuto raggiungere."


(Quotes adapted from Nirvana, Tom Schulman, Walter Bonatti)

lunedì 12 settembre 2011

Riparto da Stoccolma

Non dormo stanotte. Non mi capita quasi mai. Ho l'energia di chi è sveglio e quindi è l'ora di ricominciare dopo piú di due mesi.

Stoccolma oggi era bella. Le mongolfiere galleggiavano nel cielo soleggiato sopra Södermalm e si muovevano nelle correnti aeree. La gente era appollaiata in ogni dove, negli angoli di sabbia o sulle rocce tra gli alberi in riva al mare, sui prati, sui pontili in legno o sulle vecchie sdraio tenute nello scantinato fino al giorno prima.

Ma ció accadeva due giorni fa.
Oggi Stoccolma era piovosa da farmi stare in casa ad occuparmi di mille cose indispensabili, o forse inutili se solo avessi avuto il coraggio di uscire, da far scorrere grigio il mio tempo, da farlo sembrare giá passato e senza speranza.
O forse era cosí un mese fa.
Oggi invece la cittá era piovosa, si, ma da farmi uscire lo stesso, e poi è stata in grado di accogliere il sole nel pomeriggio, il sole dei pomeriggi autunnali che si fa spazio tra le nuvole e si bagna nelle pozzanghere e si rotola nei tappeti di foglie rosse.
Stasera è buia, dell'oscuritá autunnale che ti invoglia a stare a casa a scrivere o leggere, e domani sará brillante, come tutti i domani di chi li aspetta impaziente e poi se li ritrova giá alle spalle.
Mi ritrovo a scrivere, prendere appunti sulle giornate dell'ultimo periodo e dimenticare quelli dei mesi ancora piú lontani nel passato.
Mi ritrovo che è ancora un altro giorno e ancora non sono al passo con i miei appunti, che non sapevo se scrivere di ieri o di un mese fa e ho giá un nuovo ieri da raccontare.
Mi ritrovo a lasciare pagine bianche prima dei nuovi racconti, e cosí avere spazio per terminare i vecchi.
Invece scriveró nella prima pagina bianca che trovo. In fondo ciò che voglio è ricominciare.
Non credi che sia abbastanza?
 
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