martedì 28 aprile 2009

Risiera di San Sabba

Ieri sono stato alla Risiera di San Sabba, grazie a Sara che mi ha invogliato.
Qui a Trieste siamo in Italia ma si sente forte la presenza del confine. La frontiera e' nell'anima della citta'.
La Risiera rientra in tutto cio', sembra essere cosi' lontana dalla realta' italiana, eppure proprio qui sono state ammazzate, torturate migliaia di persone. E' stato l'unico vero lager nazista in territorio italiano.
Bisogna andare in posti come questo per cercare di capire, per evitare di cadere nell'inganno di chi vuole far credere che tutto sia uguale. Non e' vero, cosi' come non e' vera la sensazione di specialita' che sorge in noi quando scopriamo questi luoghi. Il sentire questi tragici eventi come lontani dalla vita reale, lontani dalla nostra quotidianeita' che ha a che fare con ben altri temi, piu' importanti, piu' concreti, e' un'impressione fallace.
Non basta mezzora di indignazione, ma piuttosto serve una reale consapevolezza, ovemai fosse possibile raggiungerla.

La Risiera e' un posto opprimente, intenso. Non e' sperduta nelle campagne o nascosta da qualche collina, ma e' vicina alle case, in una traversa di una strada qualunque nella periferia di Trieste.

giovedì 16 aprile 2009

Fitter Happier

mercoledì 15 aprile 2009

A few notes

Dopo tante assenza ingiustificate eccomi di nuovo. Tanta strada dal post precedente.


Il bagno nel lago.

È pericoloso fare il bagno nel lago, Fabio. Uno dei capisaldi della mia infanzia. Ed è anche pericoloso fare il bagno dopo mangiato. Per non parlare, poi, di quanto sia pericoloso fare il bagno nell'acqua fredda. La conseguenza logica di tutto ciò è arrivare alla soglia dei trenta e buttarsi di notte dopo cena in un lago ghiacciato, sentire lo shock del freddo, immergersi con la testa, urlare e scappare fuori, sentire il calore dell'aria, poter stare nudi dove pochi minuti prima si aveva freddo a stare vestiti.
Poi, dopo aver riso con i compagni di avventura, voler tornare di nuovo in acqua.



Scivolare nella tundra.

La collina più alta da queste parti misura circa 700 metri sul livello del mare. La Russia è vicina, pochi chilometri più in là delle mie tracce, Nordkapp è lontano e non mi spiego come mai sul mappamondo sembri così vicino. Non importa raggiungere la vetta né guardarmi intorno o curvare sulla neve dove la misera pendenza mi permetta di farlo. Ma come rendermi conto di tutto ciò, allora? dei boschi infiniti che vanno fino agli orizzonti, di questa parte del pianeta che sembra tutta uguale ma è sempre nuova, proprio come ogni altra terra? Mi concentro sul movimento allora, e quindi non ci penso più. La neve che mi cade addosso e il vento che ogni tanto mi entra sotto la giacca, gli sci che affondano o grattano la superficie, il bosco che non osa spingersi oltre l'altitudine che ritiene più conveniente per sé.
Non mi resta che essere in mezzo a tutto ciò.



Speakers.

La fortuna degli studenti, banale a dirlo, sta nel trovare qualche persona capace di catalizzare la propria attenzione. Parola di un distratto cronico che usa le lezioni di fisica spesso solo come perfetto letto su cui adagiare le proprie fantasie, come rumore di fondo stimolante per il sorgere delle idee, l'emergere delle cazzate o semplice sottofondo al rumore stesso che ritrovo in me.
Mi è facile allora riconoscere colui che sa davvero insegnare, che ci mette passione e al contempo è competente, che vuole che tu ascoltatore distratto veda crescere in te la volontà di capire cosa lui stia cercando di dirti.
In realtà, intuisco, una lezione è un momento in cui ti viene insegnato qualcosa. Solo che, molto spesso, non solo tu non sai cosa ti si stia insegnando ma, in maniera più profonda, non sei consapevole di cosa stai imparando.
 
Locations of visitors to this page