sabato 6 marzo 2010

Basta il pensiero

Capita che questo ragazzo, Plagio Della Libertá, sia uno che va bene a scuola, tutti voti alti. Al compito di matematica di fine anno peró incontra qualche problema e quando finiscono le due ore lui non ha ancora finito. Consegna il compito ma é un compito incompleto e con molti errori.
Il giorno dopo, infatti, vede che il suo compito é stato giudicato insufficiente, cosí va a parlare con la professoressa.
- "Non é giusto" dice lui "lei lo sa bene che il compito lo sapevo fare, solo ero distratto". Ma la professoressa di certo non puó cambiare il suo voto.
-"Dovrei dare la sufficienza anche a tutti gli altri che hanno sbagliato e non posso farlo."
Plagio si impunta, chiama i genitori e insieme vanno a parlare con il Preside dell'istituto, un caro amico di famiglia, Giorgio Nonlascioinbianco.
-"Signor preside, il ragazzo ha i voti migliori della classe, non é giusto che venga giudicato insufficiente solo per alcuni errori."
-"Ha ragione signor Silvio, la nostra scuola non puó accettare che suo figlio prenda un'insufficienza. Tra l'altro, chiunque sa che nei compiti di matematica l'importante é metterci il pensiero, non é necessario arrivare a conclusioni esatte. Suo figlio aveva in testa una vaga idea di come si fa un compito?"
- "Si, certo, e possiamo dimostrarlo benissimo. Aveva una penna in mano e molti l'hanno visto scrivere."
-"Bene" risponde il Preside, "mi sembra giusto che il ragazzo venga premiato allora con un bel 10. Anzi, faró una circolare per impedire che casi del genere si ripetano in futuro."

La professoressa, presente all'incontro, a quel punto interviene: "Dovrei quindi premiare con un 10 anche tutti gli altri alunni?"
"E perché mai, signora? L'uguaglianza é un principio invocato dai piú deboli e dagli imbroglioni, i piú forti sanno bene di non averne bisogno."

1 commento:

sara ha detto...

Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni,
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.

 
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