mercoledì 21 novembre 2012

Sorpresa di chiusura

Vale la pena di raccontare pure questa.

Stabilita la data di discussione della tesi di dottorato, presi i biglietti d'aereo per mamma e babbo per farli assistere alla discussione, una sera mi aggiravo con Alessandra al centro di Stoccolma.
Nella mia testa girava e rigirava l'idea che, in fondo, un dottorato di ricerca avrei potuto comprarlo senza troppi problemi a qualche mercatino dell'usato del napoletano. Qual era, quindi, il valore aggiunto nel discutere davvero la tesi?
La risposta mi capitó sotto gli occhi quella sera, mentre aspettavo che l'omino rosso dall'altro lato di Sveavagen mi invitasse a raggiungerlo, tramutandosi in verde. Un cartello affisso in un angolino: Berliner Philharmoniker alla Konserthuset pochi giorni dopo la discussione della mia tesi.
Il 18 novembre sera. 
Associazione istantanea: i boss adorerebbero andarli a sentire.
Bestemmie: ho giá comprato il biglietto aereo di rientro per i boss per il 18 pomeriggio.
Imprecazioni contro vari ordini ecclesiastici.
Idea: cambio il biglietto e chissenefrega, compro due biglietti in prima fila e ai boss daró la notizia poche ore prima del concerto per una sorpresa che ricorderanno e che stravolgerá i loro piani (im)perfetti e (in)attaccabili.
Imprecazioni varie per l'eccitazione dovuta ad un'idea brillante.
Intanto il rosso diventa verde, le persone attraversano diligentemente nel silenzio stoccolmese, col fare di chi sarebbe perso senza una omino colorato a indicargli cosa fare.

Il resto è la logica conseguenza della nascita di un'idea a cui mi ero affezionato, di un masso messo in moto in cima ad una montagna e in rotolamento veloce verso valle.
Andare a prendere un caffé in un bar del centro.
Fingere di ricevere un messaggio dalla compagnia aerea che indicava lo slittamento del volo di ritorno al giorno successivo.
Ascoltare le imprecazioni per l'imprevisto.
Aspettare che un cameriere qualunque porti al nostro tavolo una busta contenente i biglietti del concerto.
Concedere cinque minuti perché possano capire cosa sta succedendo.
Filmare il tutto e rivederlo al replay mille volte.
Andare al concerto e scoprire che, si, voglio entrare anch'io, e allora prederne un biglietto dell'ultimo minuto anche per me.
Godermi la perfetta sigla conclusiva di questi anni a Stoccolma.

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