venerdì 18 aprile 2014

Vento d'aprile


Vento delle mie brame
portami via da questo reame!
Spazza la terra, il cielo, il mare,
decidi tu dov'è che mi vuoi portare.

Che sia un posto ricco o spoglio,
di sabbia o aria o acqua o foglie,
del superfluo, lo so, l'avrai privato,
con veemenza mitigato da ogni eccesso.
Trascinato, così, in un tuo riflusso
mi accoglierai :" Ben arrivato!"
oramai lontano da opprimenti maglie
e al riparo da ogni abbaglio.

Vento, vento, tempesta d'aprile,
in te vive il mio respiro
strozzato nel mio petto
in questo dì primaverile,
smorzato in un sospiro
da un angelo perfetto
come onda d'arenile:
bagna e svanisce
e ciò che in me sortisce
è bellezza, e non sparisce.

Forse sei tu, mio vento,
a plasmare queste onde
che m'attirano nel mare,
tu stesso che m' ispiri
assolutezza e immensità,
tu che mi tempri,
tu che mi spaventi
quando anche gli alberi più forti incurvi
e vuoi ridurre tutto all'essenziale,
spazzar via ciò che non è vita e essenza,
le foglie morte dalle strade
e il cielo dalle nuvole più oscure.

Austero sei,
e così mi rendi
la semplicità del gesto,
un respiro,
ora danza
nel muoversi dell'acque,
ora carezza
nel susseguirsi delle onde.

Non ti temo, o vento,
non temo la tua veemenza
abbattersi su di me.
Sradica pure ogni albero,
spoglia tutta la terra!
Il mare rimarrà,
e il suo ondeggiare.
Ed io, se tu vorrai.

(Pisa - Aprile 2005)

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