lunedì 8 novembre 2010

Nuovi palazzi che crollano

( Einstürzende Neubauten in concerto - Stockholm, Cirkus )

Profilo di una turbina, ma forse era una fresa. Avrei potuto confonderla con uno xilofono se la vista non mi avesse aiutato.
Pezzi di metallo a qualche metro di altezza in una vasca, poi rovesciata pian piano per lasciarli cadere a terra.
Un doppio ride dal contorno quasi frattale. Il batterista, o percussore, per meglio dire, l'ha sfiorato mentre forse cercava di ammaccare una lamiera che aveva di fronte a se, facendolo inclinare pian piano fino a farlo sbattere a terra. Manca poco che ammazza il cantante. Intanto perseguiva la sua attivitá percussoria di lastre metalliche. Tom e rullanti? No, grazie.
Basso pesante e portante, chitarra inutile.
Un tubo. Una corda metallica, vibrazione pura, grave.
Crolli e cadute, frasi ossessive, voci paranoiche, o in tedesco e col megafono.

Stefano e io, saliti sul tram a Nybroplan, in pochi istanti abbiamo identificato quasi tutti quelli che sarebbero scesi a Djurgarden per andare a prendere posto sotto gli animali disegnati sul soffitto del Cirkus. Animali non umani, invece, credo siano incompatibili con le talvolta insane sonoritá sotterranee della Germania.

Io scettico e assonnato, ma poi preso e infine perso nei pezzi in cui ogni brano si frantumava e da cui poi rinasceva per diventare un pezzo musicale. Metalliche disarmonie.

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