martedì 14 settembre 2010

Scart' frusc' e pigl' primer'

Grazie all'aiuto di grandi esperti del settore provo a scrivere qui il significato di detti, spesso dialettali, che ricorrono spesso nelle mie giornate. Ho l'esigenza di archiviarli da qualche parte e pare che farlo sul web sia la soluzione migliore. - Benvenuta qualsiasi critica o informazione aggiuntiva!!


Scart' frusc' e pigl' primer', chi non l'ha usato almeno una volta nella sua vita! Si tratta di un detto che usa termini tecnici di un gioco che sta a metà tra le carte e l'alcool: la cosidetta passatella.
Questo gioco avrebbe bisogno di ulteriori delucidazioni, essendo impregnato di significati socio-culturali piuttosto profondi, legati, comunque, all' uso ed all' abuso di alcool. In poche parole consiste in un gioco di carte che determina il " comandare " e quindi disporre della " passata ", ovvero una bottiglia di vino o di birra. Il padrone, cioè il vincitore, con il controllo e, a volte, il permesso necessario del sotto, il secondo per importanza, concede tali bevute ad amici ( con maggiore prodigalità ) ed a volte anche a nemici. Il "sotto" è il secondo classificato ed è spesso chiamato a dare il proprio permesso per concedere le bevute, il che gli conferisce un gran valore "strategico-politico": se, ad esempio, un nemico del padrone è amico del sotto, allora il padrone può essere costretto a concedergli delle bevute per evitare che il "sotto", senza il cui permesso il padrone non potrebbe soddisfare i " propri " amici, gli si rivolti contro. Insomma un casino di trame e veti incrociati dal quale spesso nascevano vere e proprie inimicizie nelle osterie. Era, ovviamente uno dei passatempo preferiti dei cultori delle bevande alcoliche.
Ora veniamo al punteggio delle carte. Il punteggio più alto è il Fruscio, cioè quattro carte dello stesso palo; poi segue la Primiera, che è la stessa della scopa e si valuta con lo stesso criterio. Ovviamente le regole di tale gioco non sono univoche e sono suscettibili di cambiamenti magari da un'osteria all'altra. In ogni caso generalmente, se un punto non piace, si può fare uno scarto per cercare di avere successivamente un punto migliore, ossia più congruo ai propri desideri per la passatella in questione. Può quindi capitare che si scarti il punteggio di Fruscio e si riceva quello di Primiera. Da qui il detto che quindi significa che, comunque vada, le cose non cambieranno, perchè, in una maniera o nell'altra, la situazione è la stessa: o padrone ( il Fruscio ) o sotto ( Primiera ). Comunque vada sarà un successo oppure " da questa situazione non si esce ".


(Testo riadattato da quello originale di Sabatino Del Sordo, a cui va un grazie per la consulenza tecnica)

7 commenti:

Mario ha detto...

Grande articolo di storia e cultura popolare. Mi permetto di aggiungere che il gioco e' anche denominato Padrone e Sotto nonche' Padrone, nonche Patrunu nel mio dialetto!
E wikipedia mi dice che abbia addirittura origine nell'antica Roma!


Sto ridendo da dieci minuti, non so se riusciro' ad andare al lavoro; grande Fabio!

Anonimo ha detto...

Come è potuto sfuggirmi questo post?
Bellissimo!
Io scart' frusc' e pigl' primera lo uso almeno un giorno sì e l'altro pure, ovviamente parlando tra me e me, visto che qui il dialetto cambuasciano non è proprio diffusissimo! :-)
comunque io non conoscendo bene le regole del gioco, né il valore delle carte, lo uso sempre solo nell'accezione negativa. Quindi in testa a me equivale un po' a "andare di male in peggio", e indica sempre un peggioramento della situazione.
Mi sa che mi toccherà un corso accelerato di cambuasciano appena torno alla base.

Comunque, off-topic, dagli accenti grafici riesco a capire quando sei in Svezia o no. Quando sei al nord li fai sempre chiusi (á, é, ó), altrimenti li fai aperti (à, è, ò)

("racershu" che divisa in "racer" e "shu" potrebbe essere una parola anglo-cinese. "Shu" è, tra le altre cose, il topo, quindi il "racershu" è un topo da corsa!)

Matteo ha detto...

Geniale. Lo giro al Vecchi. :-D

sara ha detto...

vogliamo altri post, quantomeno su "u'ciucc' chì sprtun'" e "semp' cu' bast'" (non per altro, durante queste vacanze non abbiamo detto altro!)

Fabio Del Sordo ha detto...

Mario: ce l'hai fatta poi a lavorare?
Anto: dipende dalla tastiera che uso, ovvio. L'accento davero non credo di riuscrlo a cambiare mai più ormai!
Matte: sarei curioso di sapere la versione parmigiana! Scart' gran' e pigl' padan' ?
Sara: queste sono cose serie, prima di scrivere occorrono ricerche approfondite.

sara ha detto...

infatti voglio post con previa spiegazione scientifica

Anonimo ha detto...

Grandissimo!

 
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