sabato 8 dicembre 2012

Altri appunti su storie da raccontare


La visita notturna al monastero dei benedettini di Catania, con la guida che decide che una tessera delle fotocopie scaduta nel 2010 va bene per ottenere lo sconto studenti.

Camminare a via Etnea, tra gente che urla, ride, corre, guarda.

I tanti, troppi, mendicanti in strada.

Un vecchio, con bastone e occhiali scuri, che aiuto ad attraversare la strada di fronte a Villa Bellini, in un incrocio difficile da attraversare anche per me, senza occhiali né bastone.

Le signore sui balconi di Aci Castello, il loro dialetto impossibile verso la gente in strada, nel silenzio delle due di pomeriggio di un giorno di tarda estate - dicembre.

La passeggiata sul lungomare fino ad Aci Trezza, i faraglioni, un signore che interrompe il suo baciarsi con una donna per dirci che si, la strada lí si interrompe, ma noi possiamo scavalcare le recinzioni del cantiere, attraversarlo, e poi scavalcarle di nuovo per giungere direttamente all'entrata del paese.

I cirri con le loro striature nel vento d'alta quota sopra il vulcano. Le pietre nere, ovunque, lava ormai morta, dalle conformazioni simili alla sabbia dei bagnasciuga fatta colare dai bambini per costruire i merli dei loro castelli estivi.

L'immondizia che spunta dietro ogni angolo.
Le moto rumorose, la gente che guida qualsiasi mezzo di locomozione tenendo in braccio i propri bambini.

Le donne scure, solari, scollate, inaccessibili, che parlano con gli occhi
e che proseguono il loro camminare, proprio come me, verso chissá dove.

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