venerdì 20 maggio 2011

24 Novembre, notte

Probabilmente adesso non sarei più capace di partorirli, ma mi sono riapparsi in mente tramite uno di quei meccanismi misteriosi che tutti conoscono e che, in un momento inaspettato, riportano chiara, limpida e presente qualcosa che invece ha vissuto nel passato. Dopo più di cinque anni riscopro miei questi pochi versi e mi sento di condividerli.

** 24 Novembre, notte **

Non m'è facile
il passar su questo pianeta,
il vuoto dei momenti, o l'intensità,
il perpetuo chiedersi del giorno dopo
e del precedente l'eterna mancanza.

Ogni sera turbini m'avvolgono
e pervadono me
naufrago tra'l cogliere l'istante
e il ricercar un senso umano all'universo,
all'infinito oltre l'azzurro della volta celeste
o al celeste infinito degli occhi d'una donna.

Vorrei toccar la terraferma
e allontanare la tempesta,
farmi cullar sulla battigia
lambito appena dall'onde del mare


Scoprendo, poi, di non poter fuggire l'attrazione dei flutti.

* * * * * *

1 commento:

sara ha detto...

Gabbiani, io ce l'ho entrambe sul muro :)

 
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