martedì 15 febbraio 2011

Di basse temperature, spiagge e millepiedi abbronzati

Vado a dormire con -10 e mi risveglio con -15 gradi, misurati sia ad occhio, da come il Sole brilla fuori dalla finestra, che con il termometro. È una temperatura che dà quasi meno freddo che i
-2 o -3, ma solo per qualche minuto, ovvio.

-15 e le strade colme di neve. A Stoccolma pare che la temperatura misuri in qualche maniera l'altezza a cui ci si trova. A -15 si cammina su uno spesso strato di neve e ghiaccio. A 0 gradi si cammina in genere sui marciapiedi, o sul mare ancora ghiacciato. A 15 gradi invece si potrebbe addirittura scendere al di sotto del livello dell'acqua marina.
 A -15 nell'arcipelago il mare non c'è e ci sono solo spiagge con sabbia di neve. Se uno vuole andare al mare, semplicemente non ci arriverà mai, a meno di camminare fino alla fine dell'arcipelago e sperare che non tutto il Baltico sia ghiacciato. Una bella camminata, da spaccarsi le gambe.



Il millepiedi abbronzato invece mi ha affascinato non appena l'ho visto, ossia non appena ho visto queste due parole che sono finite l'una accanto all'altra per chi sa quale motivo, e alle quali si sono ancorate tutte le altre che sono quaggiú.
Non sapendo quale fosse il suo colore, perché il suo nome dice solo quanti piedi ha, il millepiedi decise di andare in spiaggia e prendere il sole. Però la spiaggia era così grande che lui, quando vi ci si trovò, non seppe decidere che posto scegliere per stendersi al sole. Ogni posto sembrava buono, migliore del precedente e ogni volta che stava per fermarsi pensava che magari dietro l'angolo ce ne potesse essere uno ancora più accogliente. Era capitato in quella spiaggia che invece è l'arcipelago, e così, preso dalla ricerca del suo luogo ideale, continuò a camminare per tre giorni e tre notti. Anzi, per cinque giorni e quattro notti, dato che questa storia dei tre giorni l'aveva già sentita in molte storie e lui voleva fare di meglio.
Poi si fermò, perché era stanco e perché in quel punto la spiaggia era davvero incantevole.
 La spiaggia di neve lo incantò a tal punto che cadde addormentato all'impiedi, soddisfatto della sua ricerca, e la quinta notte i cristalli di neve cominciarono ad avvolgere le sue zampine e poi il suo busto e lui, che si sentiva coperto, non si accorse nemmeno del momento in cui la sua vita evaporò nel ghiaccio che lo avvolgeva. 
La coperta di ghiaccio cristallino lo avvolse per giorni, forse mesi, e il suo pigmento fece in tempo a colorarsi e ad inscurirsi, per poi rimanere così colorato.
Rimase così finché il Sole ebbe la meglio sul ghiaccio e cominciò a dividere, man mano, la superficie del mare in piccoli pezzetti. Le sue mille gambine finirono su mille pezzi differenti e, così abbronzate, migrarono nelle correnti dell'arcipelago.
 La migrazione di alcune di esse finì dentro la bocca di qualcuno di quei pesci impavidi che vivono nelle correnti fredde del Baltico, ma molte altre, esattamente quattrocentoventuno, si fermarono in quattrocentoventuno posti differenti dell'arcipelago, attaccandosi al fondale laddove questo è così alto da non lasciar passare acqua al di sopra di esso, ma non tanto alto da poter essere chiamato isola. Laddove non è ancora isola per così poco quanto una gambina di millepiedi.
Si fermarono lì, e dopo di loro seguirono piccoli granelli di sabbia e poi breccioline, pietruzze più grandi, aghi di pino e foglie di betulla. Terminarono lí la la propria corsa. Lì diedero vita a quattrocentoventuno isole di una roccia che ancora adesso è più scura di quella di tutte le altre isole dell'arcipelago.
La vita che prima era evaporata nel ghiaccio si diluí cosí in queste quattrocentoventuno nuove macchie nel mare stoccolmese, che continuano a crescere giorno dopo giorno e continuano ad essere abitate da una colonia di millepiedi neri.

6 commenti:

Unknown ha detto...

E' tua? Spero di si, perchè allora dovremmo parlare con Baricco.

Fabio Del Sordo ha detto...

"Ciá Alessá, so' Fabbiœ. No nient', te vulev' dic' sol' ca scriv' bbién', si, peró tiratéll' nu poc' e men', ca c'h'ammusciát propriœ, eh! Statt' bbuon'."

Fabio Del Sordo ha detto...

Ma in realtá OceanoMare mi piacque un sacco. Me lo regalasti tu!

sara ha detto...

anche io ho pensato a Baricco! "cioè, waugliù, mai brader wraits laik Baricco!!" ehhehe

ma perchè hai cambiato colore ai titoli??

Fabio Del Sordo ha detto...

Si, mi pare che pure lui usi la tastiera del pc, scriviamo nella stessa maniera.

Cristiana ha detto...

Posso solo dire che Baricco è sensazionale si...ma tu fabiucc sei davvero geniale!!!!e mi fanno emozionare tanto le cose che scrivi!!!:)))))

 
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