mercoledì 19 gennaio 2011

Ancora in sci, ancora sul mare

Pensavo di aver esaurito, almeno per un po', l'argomento mare ghiacciato, e invece no. Sarà che stasera non avevo con me la mia macchina fotografica, in sosta forzata dal meccanico. Insomma, in qualche maniera dovevo pur appuntarmi da qualche parte il passaggio sul mare di stasera e allora eccomi qua.

Gli ingredienti sono ben noti.
Un bosco da attraversare nei dintorni di Stoccolma.
Un mare da attraversare nell'arcipelago di Stoccolma.
Temperature al di sotto dello zero.
Qualche giorno di temperature al di sopra dello zero.
Un paio di sci.
Una lampada frontale.
Una Luna piena.
Un'isola dell'arcipelago.

Tempi: Circa trenta giorni per la preparazione del mare, circa quaranta minuti per la realizzazione.

Preparazione: Dopo aver congelato per bene il mare, esporlo per tre o quattro giorni a temperature di 2 o 3 gradi centigradi in modo da formare un sottile strato acquoso al di sopra dello strato gelato. Si raccomanda, nell'attraversarlo durante tali giorni, di evitare i punti fragili in cui possono venire a formarsi dei buchi, al fine di non rovinare lo strato solido. Inoltre si riponga in prossimità del tratto marino un paio di sci da fondo.

Realizzazione: Si comincia con l'attraversare il bosco nottetempo. Nell'inverno Stoccolmese ciò non comporta eccessive difficoltà in quanto la notte, a metà gennaio, inizia circa alle 15.30. Una delle peculiarità della ricetta consiste nel compiere questo attraversamento durante una notte di Luna piena.
Accertarsi anche che il cielo sia limpido a seguito di una giornata soleggiata e con temperature al di sotto dello zero centigrado. Durante l'attraversamento del bosco ci si rende conto che l'uso della lampada frontale è del tutto superfluo grazie alla limpidezza del cielo e alla luminosità della Luna piena. Di conseguenza si spegne la lampada frontale.
Si giunge quindi in riva al mare. Arrivati in prossimità del molo sito su una sponda del tratto di mare da attraversare per giungere all'isola desiderata, si esegue la procedura tipica. Si calzano gli sci da fondo e si inizia l'attraversamento. Grazie alla particolare preparazione del mare, come su riportato, ci si troverà a scivolare su uno strato solido di ghiaccio vetroso. Sarà anche possibile osservare, qua e là, qualche macchia nera in corrispondenza di aperture del manto ghiacciato venutesi a formare a causa delle temperature dei giorni precedenti.
A questo punto, spingersi usando i bastoncini e constatare come, con una leggera spinta, si possano percorrere vari metri in totale agilità.
Giunti a metà del tragitto marino, fermarsi e alzare lo sguardo verso oriente (o comunque verso la Luna, a seconda dell'ora della notte nella quale la ricetta viene realizzata). Rendersi conto che il riflesso della Luna sul ghiaccio si sperde a vista d'occhio. Ammirare le sfumature della luce riflessa dal ghiaccio che mostra come su tutto il mare ci sia ghiaccio vivo. Esclamare "minchia" o "cazzarola" o un'imprecazione a scelta a seconda del proprio gusto. Ricordarsi che ci si trova in mezzo al mare di notte da soli e che è meglio raggiungere la terraferma. Aggiungere un pizzico di strizza, altresì nota come cacarella, o paura, per accelerare il ritmo.
Una volta poi raggiunta l'isola, completare il percorso in sci fino a casa.

5 commenti:

Paolo ha detto...

Molto belli e particolari i tuoi racconti sugli sci di fondo, soprattutto dal punto di vista di chi può metterli solo il fine settimana sulle piste tradizionali, in montagna, ma vorrebbe usarli più spesso!

Fabio Del Sordo ha detto...

Grazie mille! io invece invidio chi ha montagne vere vicino casa e non deve fare almeno centinaia di chilometri per un po' di scialpinismo...

LaGioia ha detto...

Wow...anzi Cazzarola!!! :D

Anonimo ha detto...

Bruce Chatwin meets Benedetta Parodi... or the other way round

Fabio Del Sordo ha detto...

Speravo di incontrarlo io Bruce Chatwin, ma é un po' troppo tardi, cazzarola!

 
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