sabato 24 aprile 2010

Autobus notturno

"Ieri sera prima di addormentarmi avevo pensato che oggi avrei fatto qualcosa di diverso".
La cosa buffa è che lo dice una quasi settantenne sull'autobus notturno che mi riporta a casa dopo il venerdì sera, e lo dice nel sonno. Mi sa che le è toccata una giornata uguale, invece. Ma ci spera ancora.
Invece i ragazzi stanno seduti due file dietro a ciancicare gli effetti delle loro birre. La strada è la stessa di ieri sera, forse il sedile fa la differenza. O dipende dall'uomo che l'aspetta alla fermata in cui lei scende, due prima della mia. Troppo poco per sperare che la sostituisca una ventenne con le stesse parole sonnambule.
Ad ogni modo il mio biglietto vale anche domani: riprenderò la stessa corsa.

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