mercoledì 7 novembre 2012

Dialogo tra sorelle


- Cos'è che muove pur non essendoci?

- La mancanza è la principale ragione di movimento.

- Una sfida che consiste nel rimanere su quella linea che divide gli stimoli produttivi dal senso di inadeguatezza e di oppressione. Avvertenza: quando questo gioco comincia è poi difficile tornare indietro.

- Vero. Se sei brava e padrona di te, più qualcosa ti manca più ne sei attratta, però ciò porta inevitabilmente a grandi sconquassi interiori. L'arte ne è piena.

- E se vuoi rimanere laddove non provi mancanza, allora non sperimenterai forti dolori né grossi cambiamenti, ma rischi profonda insoddisfazione.

- Io mi trovo in una sensazione di insoddisfazione attualmente, ma sono anche una persona codarda che ha paura di provare grosse delusioni o grossi sconquassi.

- Occorre una ricetta, gli ingredienti già ci sono. Non si può sempre andare avanti a occhio, a sensazione, senza un tamburo indipendente che stia vibrando per dare il ritmo.

- La ricetta è fare, andare avanti. solo cosí troverai il tuo ritmo.
Finché pensi al ritmo da tenere rimarrai ferma. Mettiti al piano e suona, senza pensare.

- E tu esci e lasciati incontrare dal mondo. Senza pianificarlo.
Riposati quando sei stanca, mangia quando hai fame. Cambia il quotidiano sorprendendo anche te stessa.

- Rischio delusioni.

- Ma seguirai qualcosa che nasce da te e di cui, quindi, non puoi fare a meno.


-Questa è la chiave di tutto: non potrò più fare a meno della stella danzante Nietzschana perchè sarà esclusivamente mia. Solo allora sarò in grado di seguire nessuno schema predefinito, ma solo il mio, che cambierà senza sosta perché la mia insoddisfazione e voglia di nuovo mi porteranno a una continua rivoluzione.

-Visualizzare il fatto che, per far in modo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi, come diceva il buon vecchio Tomasi di Lampedusa

- Un filo tra Tomasi di Lampedusa e Nietzche, ti pare niente!

- Quel libro sarebbe da leggere per intero, prima o poi.


- O intendi che tutto deve cambiare, e basta?

- Io non sono d'accordo con voi, invece. La mancanza è nel passato, nel deformare i ricordi. La mancanza è nel futuro, nelle abnormi e irrealistiche speranze. Ma la mancanza si sente nel presente, come scontro inevitabile tra ciò che ci precede e ciò che abbiamo lasciato dietro. Inevitabile, umano.
Inutile prenderla come un criterio di scelta. Cambiare conduce solo ad un nuovo senso di mancanza.
Moversi o rimanere ferma: non c'è differenza.

- Niente deve cambiare?

- Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

(Scritto a quattro mani con Sara)

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