mercoledì 28 aprile 2010

Citations

-"Let's set the meeting. Get our informers to find out where it's gonna be held."

-"I want just you to know that the one saying this garbage is friend and collaborator of the person we are going to meet tomorrow."

-"Well, but I do believe we should find a way to cooperate, don't you think?"

-"We speak different languages, guys, and they use the wrong one."

-"Look, we are all reasonable men here. We don't have to give assurances as if we were lawyers."

-"We're all grateful to *** *** for calling this meeting. We all know him as a man of his word. A modest man who will always listen to reason."


(cit. from an astrophysicists weekly meeting and "The Godfather")

martedì 27 aprile 2010

Un'idea

L'idea m'era venuta l'altra notte, mentre non riuscivo a dormire.
"Domani mi alzo e lo faccio."
La mattina però mi dimenticai di iniziare, come a voler partire dal seguito.
Continuai, allora, pensando di essere già a buon punto, ma no, no, guardando indietro ero sempre al solito punto, a prima dell'inizio.
Mi toccava aspettare un nuovo mattino quindi, per cominciare la stessa cosa.
Nel frattempo era sera però, e ne avevo iniziata un'altra. Mi serviva prendere appunti sul da farsi per il giorno dopo, così avevo cominciato a scrivere. Ero a metà quando me ne resi conto, anche se non sapevo di essere già a metà cammino. Però il tutto era costruito male: il giorno dopo non avrei mai capito cosa avrei dovuto fare. Misi un punto. Strappai tutto senza pensarci più.
Ecco che, così, l'idea, semplice, mi venne in testa:
" Prendi e scrivi ciò che ti passa dietro gli occhi, prima che fugga via mentre guardi fuori."
L'idea m'era venuta l'altra notte, mentre non riuscivo a dormire. Iniziai subito e la mattina, quando avevo finito, fui libero di fare colazione e andare a letto. Non mi serviva aspettare una nuova notte per andare a dormire.
Sognai, di quei sogni veloci-disturbati-profondi che si fanno di giorno, che hai sognato ma non sapevi cosa fosse. Sognai di avere un'idea e sapevo che da sveglio l'avrei dimenticata. Così la scrissi.

sabato 24 aprile 2010

Autobus notturno

"Ieri sera prima di addormentarmi avevo pensato che oggi avrei fatto qualcosa di diverso".
La cosa buffa è che lo dice una quasi settantenne sull'autobus notturno che mi riporta a casa dopo il venerdì sera, e lo dice nel sonno. Mi sa che le è toccata una giornata uguale, invece. Ma ci spera ancora.
Invece i ragazzi stanno seduti due file dietro a ciancicare gli effetti delle loro birre. La strada è la stessa di ieri sera, forse il sedile fa la differenza. O dipende dall'uomo che l'aspetta alla fermata in cui lei scende, due prima della mia. Troppo poco per sperare che la sostituisca una ventenne con le stesse parole sonnambule.
Ad ogni modo il mio biglietto vale anche domani: riprenderò la stessa corsa.

venerdì 9 aprile 2010

Lofoten#ultimo - Le solite storie

Il prezzo dello Skipass

All'ufficio skipass degli impianti di Tromsø la signorina forse non pensava di vedersi arrivare due italiani nel giorno di Pasqua. Finisce le sue faccende al computer e viene a servirci. Giornaliero o 3 ore? decidiamo che ci bastano 3 ore di sci, anche perché con il giornaliero scieremmo solo mezzora in piú e avremmo 20 euro in meno in tasca. La signorina peró continua ad essere disorientata. Alla sua macchina per i pagamenti con le carte di credito non piacciono le Maestro,le Mastercard e tantomento un'American express gold. Provo con la mia Visa, emessa da una banca nervegese. Neanche questa va bene. Mentre mi chiedo quale carta di credito possa mai funzionare qui, lei mi porge due skipass.
-"Ma come?" le chiedo, pensando che mi avrá fatto pagare una commissione esorbitante anche se io non ho firmato un bel niente né ho inserito il mio codice.
Lei peró insiste. Passa un secondo, mi accorgo della soddisfazione sul viso di Matteo e mi sento uno scemo a non aver capito subito che la signorina ci ha gentilmente fornito due giornalieri gratis! Una cosa del genere mi sembrava impossibile quassú, ma invece no!
Cosí, aggratis, possiamo goderci i comodissimi e nuovissimi skilift ad ancora di Tromsø che ci trainano su piste superghiacciate.

-" Matte, ma tu sei comodo a salire con questi aggeggi che ci tirano su??"
-" Fa', queste sono le salite piú faticose che abbia fatto in questo viaggio!"
E questo é il vero prezzo dello skipass.

Sauna a Kiruna

- "Quando arriviamo a Kiruna ci sará una sauna, diamine, siamo nella lapponia svedese!"
In Norvegia era stato impossibile trovare una sauna, cosa che invece davamo per scontato. Cosí, sulla via del ritorno, per farci una bella sauna progettiamo di arrivare un po' in anticipo a Kiruna, dove dobbiamo restituire la macchina noleggiata e prendere il treno per Stoccolma.
Niente, anche qui tutto chiuso. Saune pubbliche, hotel: a pasquetta qui é veramente il deserto. I pochi ragazzi in giro hanno delle facce desolate e la cittá é davvero da far west, che se non ci fosse la neve ci sarebbero i rotoloni di polvere a percorrere le strade spazzate dal vento.
Va bene: un po' rassegnáti, lascio Matte alla stazione, con tutti i bagagli, e vado a riportare la macchina al noleggio. Invecchieremo un'ora, o poco piú, nella semideserta stazione di Kiruna.
Il caso vuole che debba lasciare le chiavi della macchina alla reception dell'hotel Scandic. Lo stesso caso vuole che la receptionist sia carina, gentile e simpatica e dica che si, é possibile fare un'eccezione e farci fare la sauna nell'hotel, anche se in realtá sarebbe solo per ospiti. Matteo é in stazione con tutti i bagagli, il treno é tra poco piú di un'ora. Che fare?
Sempre il caso vuole che la nostra testa non funzioni cosí bene, oppure funzioni troppo bene, non so. Cosí, senza esitazioni, dico alla biondinaocchiazzuridighiaccio che sarei tornato in pochi minuti, passo alla stazione, informo Matteo, lasciamo i bagagli incustoditi sulle panchine affidandoli all'attenzione di due tedesche un po' tonte (alle quali diciamo che "Siamo costretti a lasciare la stazione per una mezzoretta") e andiamo diretti alla sauna.
Risultato: sauna iper calda a 105 gradi, o piú. Relax post sauna sulle sdraio di un hotel deserto, connessione wireless scroccata all'hotel stesso e, tocco finale, partita a ping pong nella palestra. Quando finiamo la partita ci rendiamo conto che in 15 minuti abbiamo il treno per tornare a Stoccolma, non sappiamo se ritroveremo i nostri bagagli e in fondo non sappiamo neanche quale strada si debba fare per andare a piedi alla stazione. Ma siamo troppo stanchi e soddisfatti per stressarci. Il treno ci aspetterá, cosí come i nostri sci, snowboard, zaini e piccozze.
In fondo, per quale ragione non dovrebbero aver voglia di continuare a viaggiare con noi?

domenica 4 aprile 2010

Aurora Borealis

Just back from skiing, I was undressing to take a shower and Matteo tells me:
-"If you put your socks outside you're gonna be the cause of northern light!"

It was a week we were waiting for it and still it had to show up.

In order to not be wrong I decide to put outside my shoes as well.

The green has come out very well, as well as its dynamic structures, gradations and bows running across the whole sky.

These are the effect of skiing.

sabato 3 aprile 2010

Aurora Borealis

Appena tornati da sciare, mentre mi cambio, Matteo mi dice
-" Se metti i tuoi calzini fuori dalla finestra viene fuori l'aurora boreale."

Da un settimana l'aspettavamo e ancora non l'avevamo vista.

Io, per non sbagliare, metto fuori anche le scarpe.

Il colore verde e' venuto bene, e le strutture dinamiche, le sfumature e gli archi a tutto cielo.

Gli effetti dello sci.

giovedì 1 aprile 2010

Lofoten#6 - Å i Lofoten e Nusfjord

Abbiamo voglia di un'altra sciata, ma in realta', dopo lo spuntino in riva all'oceano, abbiamo voglia di fare un giro a vedere altri lati delle Lofoten. Attraversiamo cosi' in macchina Vestvågøy, Flakstadøya, Moskenesøyain mezzo a posti che sembrano usciti da un romanzo fantasy.
Nusfjord, deserta e inquietante. Le spiagge di Fredvang, circondate da montagne e con una luce meravigliosa. Å i Lofoten, l'ultimo villaggio delle Lofoten, deserto come tutti gli altri.
Ma cos'e' che ci resta piu' impresso? Siamo in un posto dove il mondo sembra stia per finire, sia chiaro, con il grigiore delle nubi che creano giochi di luci quasi apocalittici.
Ci resta impresso il vecchietto che guida la sua auto piccolina, di quelle che si usano per spostamenti cortissimi e di cui ora non ricordo il nome. La guida sulla strada di Å, su neve e ghiaccio e in galleria, senza problemi.
Ci restano impresse le sane risate fatte a Nusfjord, posto in cui non c'e' letteralmente un'anima viva. Facciamo due passi e andimo al cafe' indicato dalle insegne?
"Mi hanno detto che non c'era posto", mi dice Matteo di ritorno dal cafe'. Io lo aspettavo nel porticciolo locale dove avevamo parcheggiato la macchina in divieto. Ma abbondano solo i gabbiani e non credo ci multeranno! Sembra un film di Hitchcock. Poi camminiamo un po', attorno ad ogni casa non ci sono tracce di impronte da nessuna parte sulla neve che le circonda. Cosi' cominciamo a sparare cazzate sulla fine surreale che ci attende, sui tremendi vigili di Nusfjord che puniscono con la morte chi parcheggia in divieto, sul fatto che troveremo la strada sbarrata e non riusciremo ad uscire dal paese, sul fatto che per sbaglio siamo entrati in un romanzo di Agatha Christie...
Ad un certo punto realizziamo che se vedessimo qualche essere umano ci spaventeremmo!
Allora meglio riattraversare tutte le Lofoten e tornare a prepararci una bella cena, va!

Lofoten#6 - La spiaggia di Flakstad e l'Hustinden

Di tutte le montagne, i picchi, i valloni e i canali che ci sono in giro da queste parti uno mi ha colpito piu' di tutti gli altri. Non e' la montagna piu' alta ne' la piu' aguzza. L'Hustinden e', come le sue sorelle di qui, a picco sul mare, ma e' un panettone o poco piu'. In questa stagione le montagne della Flakstadøya cominciano a perdere il loro bianco che si ritira fino a rimanere solo nei canali. L'Hustinden e' una delle prime montagne che vedo in questa condizione, forse perche' lo scorso inverno e' stato particolarmente generoso in termini di neve.
La vedo dalla spiaggia di Flakstad. una spiaggia in piena regola, con tanto di campo da calcetto. Su neve, adesso. Un posto surreale, circondato da cascate di ghiaccio e mare, costeggiato da una strada su cui passa una macchina ogni tanto e cammina qualche signora dalla provenienza ignota quanto la sua destinazione. Un po' piu' in la c'e' una chiesa e un cimitero. Tutt'intorno, fino a perdita d'occhio, monti. E in primo piano L'Hustiden, mezzo verde erba, mezzo marrone terra con strisce bianche che cadono fino all'oceano.
Mi ricorda i canali appenninici, le montagne sui cui devi andarti a cercare la neve, le mie prime sciate in mezzo ai monti, monti in cui se ti stanchi, puo' capitare che facendo solo pochi passi tu possa sederti sull'erba per riposarti un po'.
Come sempre la bellezza delle cose sta nel riconoscere qualcosa che portiamo dentro.
 
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