L'Orsa maggiore si staglia chiara nel cielo di nord est di Haiti, nelle prime ore della notte. The great gig in the sky.
Giove è quasi allo zenit. Orione sta continuando la sua corsa verso ovest e si muove nel cielo con una inclinazione che non mi è familiare. Nei cieli dell'emisfero nord, a cui sono abituato, vedo il trapezio centrale della costellazione più bella del cielo terrestre un po' inclinato sulla sinistra nel cielo già scuro subito dopo il tramonto. Qui, invece, Orione è quasi sdraiato sul suo fianco sinistro e man mano che la notte va avanti sembra rimettersi all'impiedi. Un cacciatore che pian piano si rialza prima di essere ucciso dall'apparire dello Scorpione, e prima che il sorgere del Sole metta fine a tutte queste notturne storie fantastiche, che renda il cielo tutto uguale e confini il nostro sguardo entro i centocinquanta milioni di kilometri che ci separano da esso, impedendoci di spaziare per la vastità del nostro universo.
E poi, domani, dopo il tramonto, la Luna sorgerà ancora più tardi e sarà ancora più lontana da Giove, da Aldebaran e dalle Pleiadi, da Auriga, Il cocchiere nel cuore del cielo invernale. L'Orsa continuerà a splendere laggiù a nord ovest.
Mi addormento, intanto, su una sedia, sotto tutto questo cielo stellato. Riapro gli occhi. Immagino queste stelle del grande carro sempre lì nel cielo durante migliaia di anni, milioni di anni. Mizar, che non sa di essere una stella tripla. Anzi, addirittura sestupla, perché ognuna delle tre stelle è in realtà una stella binaria. Mondi lontani nel nostro stesso mondo.
Eppure ciò che mi piace di più, attraverso le lenti del piccolo telescopio che ho con me, è la Luna, vederla stagliarsi come fosse parte del telescopio stesso. Quanto di più vicino a noi ci possa essere nella moltitudine delle meraviglie del cielo.
Oggi un bimbo mi ha detto che secondo lui, nel telescopio, c'era la Luna. Una bambina poi, forse per copiarlo, mi ha detto che pensava ci fosse il Sole.
E le stelle? gli ho chiesto io. Dove sono?
Poi abbiamo smontato il telescopio e dentro non c'era un bel nulla. Un vetro ricurvo da una parte, due lenti piccole dall'altra. Un tubo vuoto nel mezzo.
Non ricordo se ho mai pensato che la Luna potesse trovarsi in un telescopio. Ricordo che non avevo la minima idea, molto tempo fa, di quanto grande fosse la Luna, dove fosse, dove fossero i pianeti e le stelle e le persone e le galassie e il cielo mi sono sempre chiesto, si, se con una scala grande di quella che usano i pompieri, o con tanti camion dei pompieri uno sopra l'altro, si, un camion posato in cima ad una scala, una pila di camion uno sopra l'altro, si potesse arrivare a scavalcare il cielo e a vedere cosa ci fosse dietro.
Come oggi, insomma, solo che oggi credo di saperne di più. Ma non è vero, perché possiamo misurare, dimostrare, capire e spiegare, ma non possiamo viaggiare le distanze interplanetarie e gli spazi interstellari e allora non possiamo sapere. Così i numeri ci fanno immaginare e ci fanno riuscire a programmare viaggi sempre più lunghi e immagino che presto qualche essere umano voglia viaggiare, si, fino a un altro pianeta e dire a tutti gli altri quello che ha visto. Però se voglio capire le distanze interstellari devo mettere su Interstellar Spaces di Coltrane, o Shine on you Crazy Diamond o The great Gig in the sky dei Pink Floyd.
Mi addormento sotto il cielo stellato e mi risveglio e so che non è vero niente, se non che quel grande carro nel cielo continui ad essere lì e a spostarsi durante la notte e a darmi come nient'altro la sensazione di un viaggio interstellare su una navicella rotante chiamata PianetaTerra.
Poi alcuni esseri umani sono riusciti ad andarci oltre quello strato blu che chiamiamo cielo. Non hanno usato i camion dei pompieri, forse perché ne sarebbero serviti troppi e poi saremmo rimasti, sulla Terra, senza camion sufficienti per spegnere gli incendi. Hanno pure costruito un albergo spaziale dove vanno ogni tanto per vedere la navicella spaziale PianetaTerra da lassù, e si dice che qualcuno si sia portato un gatto con se e che questo gatto ora viva nell'albergo spaziale e sia un gatto volante che fa le fusa senza sentire la forza di gravità.
Da lassù Orione cambia di continuo inclinazione e si sposta da destra a sinistra, e non saprei immaginarlo muoversi così perché l'ho visto sempre nella stessa posizione. Anzi, no. Mi ricordo che una volta ero in giro in un deserto e addirittura, laggiù, il cacciatore Orione era a testa in giù e guidava i suoi cani da caccia in maniera strana, correndo sempre e comunque lontano dal suo nemico Scorpione.
Il gatto spaziale, invece, dato che non ha topi da inseguire, si diverte a guardare le luci della navicella PianetaTerra che si spengono e accendono, le correnti aeree che girano e rigirano su se stesse e formano cicloni e tempeste e l'aurora boreale che cade sopra gli abitanti delle terre fredde, dove il Sole non manda tanta luce ma si diverte a disegnare archi verdi nei cieli notturni.
Mi addormento sotto il cielo stellato di pianeti e alberghi volanti e mi risveglio che mi sembra di essere in una estate di quando ero piccolo e mi addormentavo in spiaggia a vedere le stelle cadenti e mi risvegliavo che avevo sonno e freddo ma volevo rimanere ad addormentarmi e risvegliarmi per vedere le scie nel cielo.
A quell'epoca, ricordo, volevo sempre guardare Andromeda. Avevo letto che fosse l'oggetto più lontano visibile ad occhio nudo. Due milioni di anni luce! Ma che vuol dire non l'ho mai capito. Però quando riuscivo ad inquadrare nel binocolo una macchiolina che sapevo essere questa galassia, allora si che potevo andarmene a dormire tranquillo. Si, cercavo Cassiopea e inseguivo le sue cinque stelle che formano una W, o una M, dipende sempre da come si legge. Le inseguivo e poi mi spostavo più in la, nella costellazione di Andromeda e da qualche parte trovavo una macchiolina che avevo letto che fosse addirittura una galassia gemella della nostra, la Via Lattea, miliardi di stelle che ruotavano tutte insieme e si erano pure organizzate per avere una forma di quelle fotogeniche, a spirale.
Ma che significa un miliardo di stelle luminose più o meno come il Sole? e come fanno ad essere nient'altro che una macchiolina invisibile nel cielo?
Una volta, ma quella volta non mi addormentai, ero sotto un cielo che non ne ho visti di più limpidi, e di galassie se ne vedevano addirittura tre! ad occhio nudo, tre macchioline nel cielo brillavano sopra la mia testa ed erano, allora, almeno tre miliardi di stelle che si erano divise in tre gruppi differenti. Andromeda e le due nubi di Magellano.
Perché le stelle vogliano raggrupparsi e non ce ne siano di stelle che vadano in giro da sole per l'universo pare che non sia stato ancora capito.
Però a furia di guardare il cielo ed immaginare in cosa trasformare quell'enorme senso di vuoto che un cielo stellato illumina nel nostro animo, le persone sono arrivate a figurarsi un cielo più pieno di quanto già sia. Si, perché il cielo che tutti immaginano è un cielo fatto di puntini luminosi e della Luna che vi scorazza in mezzo, ma quello che alcune persone possono già vedere è invece un cielo di stelle attorno alle quali ruotano altri pianeti, chissà, come la Terra. Le migliaia di stelle che vediamo a occhio nudo potrebbero avere, ognuna di esse, una famiglia di pianeti! e allora, quando ci sediamo in riva al mare o a bordo di una piscina o in cima ad un monte, e guardiamo in alto di notte, non stiamo più a guardare solo migliaia di stelle, ma stiamo guardando migliaia di sistemi planetari, decine di migliaia di pianeti che corrono a girotondo, ognuno attorno alla stella che per sempre ne cattura l'esistenza, finché morte non li distrugga.
Provo a proiettarmi su Proxima Centauri, la stella più vicina al Sole. Da lì, Cassiopea appare molto diversa, C'è una stella in più nella costellazione di Cassiopea, se vista da Proxima Centauri.
Quella stella è il Sole. Nella costellazione di Cassiopea vista da Proxima Centauri, si, il Sole è la stella più luminosa, e attorno a questa stella ruotano otto pianeti, asteroidi, comete e miliardi di esseri umani e miliardi di miliardi di altri esseri viventi.
Se abitassi su un pianeta in orbita attorno a Proxima Centauri, mi chiedo, non mi verrebbe voglia di scoprire cosa potrei trovare attorno al Sole?
Mi addormento di nuovo, salgo sul grande carro, The great gig in the sky che mi culla nel nostro viaggio senza direzione, insieme, l'uno di fronte all'altro.
1 commento:
150 millions ;-) Ryan & Matteo
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