Mi piace viaggiare in treno in Italia più che altrove e stavolta ne ho capito il perché.
Perché viaggiando verso nord, o sud, si respira la diversità e il contrasto tra ogni chilometro e il successivo.
Il 29 Dicembre parto da Termoli, saluto i miei genitori sui binari, e il mare molisano, pochi metri più in la. Subito si stagliano le montagne innevate dell'Abruzzo, a nord-Ovest. La Maiella, Il Gran Sasso. sublimi. Si stagliano sui pendii ondulati delle campagne che arrivano sull'Adriatico. Poi le Marche. Passiamo sotto il santuario di Loreto e infiniti paesini che diventano subito Emilia-Romagna, Bologna e poi la pianura Padana. Cambio treno a Milano e sono sul treno verso Chivasso, e poi Ivrea e Aosta. In perfetto orario. Le Alpi cominciano a stagliarsi all'orizzonte.
È quasi il tramonto. Il Monte Rosa, il Cervino e il Monte Bianco sono sovrastati da una linea rosso fuoco e mi appaiono come un profilo elegante e perfetto, logico, umano e trascendente. Venere è l'unica luce che si vede nel cielo. Si sta abbassando sull'orizzonte per andare a nascondersi dietro questi monti. È la dea della bellezza e non potrebbe far altro che tuffarsi in questo viaggio, in questa terra da cui sono nato e che mi ospita.
Nella mia vita, questo è il posto più bello del mondo.
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