Nell'ultimo mese ho iniziato un po' di cose, ma portato a termine forse nessuna. Un po' mi ci riconosco, in tutto ció. Mi occorre terminare una fase per lasciarne iniziare una nuova, inevitabile.
L'anno sull'isola è ormai terminato. Siamo agli sgoccioli e gli addii strascicati si confermano duri. L'anno è terminato proprio ora che quella che tutti ritengono la bella stagione è in pieno fiore. 25 gradi, cielo illuminato 24 ore al giorno e il mare che scorre appena sotto la vetrata della sala da pranzo, senza mai fermarsi.
Peró a me è piaciuto di piú l'inverno, incredibile.
Estate o inverno che sia, sono tanti e incredibili i ricordi che sono riuscito a produrre quest'anno e ognuno meriterà un racconto a se stante.
La mia barca che rimane a secco di carburante nel bel mezzo di una notte stellata e nel bel mezzo del mare.
Il montepulciano d'Abruzzo del 15 dicembre.
Il giorno in cui ho traslocato sull'isola, guidando un furgone in una strada che "ma dove cazzo mi trovo??". Il giorno in cui ho traslocato dall'isola, cioé oggi, guidando per una strada che conosco a memoria.
Il piede poggiato per la prima volta sul mare ghiacciato, in uno splendido giorno di sole di Dicembre, con Giacomo. Il mare ghiacciato, che non ne ho mai visto uno piú calmo.
Gli ospiti, e quelli che addirittura sono venuti a trovarmi piú di una volta, quelli che "dovresti rimanere a vivere lí" e quelli che mi hanno fatto sentire l'isola ancora piú mia.
Gli sci, la slitta al chiaro di luna, o con Sophie in un giorno di pieno sole che mi sembrava di essere in un film d'amore degli anni cinquanta, o sul mare che era ormai sciolto per piú di metá ma riusciva ancora a sostenere il nostro peso.
L'autostop in auto, barca e motoslitta, il pezzo in barca fatto dopo 11 ore di viaggio di ritorno da Sognefiord e quello al tramonto a passo di lumaca con Dario, per goderci ogni singolo raggio di sole.
Il mare che in due giorni si scoglie completamente e che invece per ghiacciarsi ce ne aveva messo piú di dieci, l'accetta che mi aiutava a farmi spazio nel mare ghiacciato per poter guidare meglio la barca.
Me in versione chiocciola, con il mio zaino che contiene ogni giorno casa mia, perché mai sapevo dove sarei andato a dormire la sera. La casa ristretta ad uno zaino e l'abitudine a poco piú dell'indispensabile.
Gli amici che mi hanno ospitato e mi hanno fatto sentire sempre a casa. E che rientrano nell'indispensabile, pur non potendo entrare nel mio zaino.
Le transizioni di fase, fuori e soprattutto dentro di me.
La nebbia sul mare, gli enormi blocchi di ghiaccio che sopravvivevano nel mare primaverile spinti alla deriva per gioco, insieme a Leon.
I miei coinquilini Tim e Lene, pazzi piú di me a decidere di vivere un anno sull'isola.
Le mille foto fatte, il sole che non tramonta mai e gli innumerevoli colori delle stagioni.
E ce ne sono altri. Come quel giorno che ho preso un passaggio in macchina e in barca da una famiglia padre-madre e due fratelli di meno di dieci anni appassionati di calcio e, invitato a giocare nel campetto in riva al mare davanti casa loro, non ho potuto fare a meno di accettare e di godermi una improvvisata e bellissima sfida due contro due e poi un ancor piú bello passaggi e tiri in porta. Una cosa talmente semplice che non la facevo da una vita.
O l'aria in faccia la mattina sulla mia barchetta, e anche al ritorno a casa, di pomeriggio o sera.
Sará che ho fatto una cazzata a vivere un anno qui, sará che adesso che devo andarmene a vivere da qualche altra parte vedo tutto deformato dalla lente dei ricordi.
E poi è facile scrivere adesso, che è passata l'una di notte ma l'orizzonte è sempre rosso (e io non mi ci abitueró mai a questo spettacolo della natura).
Sará pure che uno deve mettere la testa a posto prima o poi, e infatti io continuo a pensare che dovrei emulare Cosimo Piovasco di Rondó.
Sará che faró scelte sbagliate e molte altre cazzate.
Ma ho fatto bene.
lunedì 6 giugno 2011
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5 commenti:
sono assolutamente d'accordo, figlio mio, hai fatto bene.Tu riesci a vivere la vita proprio come deve essere vissuta riuscendo a matterci dentro tutto ciò che ti appartiene e tutti quelli che ti appartengono. Nessuno resta escluso dalle tue attenzioni.
figliuccio!
:)
TI stimo fratello.....hai fatto bene....e .... Non abituarti mai alla stupefacente bellezza della natura. Mj
benissimo.
ti voglio bene Fà,
S.
A tutti e quattro: ci vediamo tra pochi giorni!
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