martedì 15 febbraio 2011

Di Binari, Neve, Pale e Spazzanevi

Di Binari (giovedì dieci febbraio duemilaundici)
Stavo aspettando la metro al riparo sotto la pensilina di una stazione di periferia.
Affianco a me un vecchio, vestito malandato e con le stampelle, i piedi non capisco se fasciati, o con degli scarponi, sguardo perduto. (Che poi questa descrizione fa schifo, dovrei trarne un personaggio per qualcosa di più esteso per rendergli merito).
Insomma questo prende le stampelle e comincia a sbatterle, a fare rumore, a fare casino, a richiamare qualcuno o qualcosa mentre la metro sta arrivando.
Non ne vedo il motivo, e poi si. Un piccione si alza in volo dal suo nascondiglio in mezzo ai binari, vola come ubriaco sotto la pensilina e poi al di là di essa, il vecchio rimette giù le stampelle e vi si appoggia nuovamente. Io per un attimo capisco, poi salgo sul treno con altre decine di persone verso il centro della città.

Di Neve (venerdí undici febbraio duemilaundici)
Col cazzo che le nevicate al nord sono scontate e non dicono niente. Cascano trenta centimetri di neve e Stoccolma cambia faccia, che d'estate sembra una mezza fighetta col make-up e adesso una donna tutta estrogeno. Piú interessante, quindi.
Le fighette infatti scarseggiano oggi in giro, ma sono certo che usciranno nel weekend con le loro minigonne, a far prendere aria alle loro gambe.
Tutto diminuisce, con questa neve, la velocitá nei movimenti dei passi, i rumori urbani, il ritmo del borgo. Ma i vecchi continuano a camminare, nei cumoli di neve e sul ghiaccio vivo, che non mi spiego come non caschino tutti per terra come i bambini alla fine del girotondo. Camminano tutti imbacuccati, con le scarpe chiodate, con i bastoni, con le borse della spesa e senza alcuna incertezza, con l'unico ritmo che rimane davvero immutato.

Di Pale e Spazzanevi (sabato dodici febbraio duemilaundici)
Autobus bloccati dalla neve e bella figura di merda l'efficienza nordica. Non mettete scuse, era una nevicata da niente, parliamoci chiaro.
Ecco che è il momento per tirare fuori tutte le specie di strumenti per spazzare la neve.
Pale per ripulire i gradini e gli spazi antistanti i portoni, perché accappottarsi appena usciti di casa non fa piacere.
Spazzanevi di tutte le taglie che girano per la cittá, e scommetto che chi li guida si diverte un sacco.
Pale grandi, di quelle che si spingono, che in realtá sono delle slitte, da usare per ripulire marciapiedi e per tracciare i sentieri marini che portano all'Isola. Perché la neve non è mare e, anzi, pesa sopra il ghiaccio salato che la divide dall'acqua.
Tutto il resto rimane coperto, si scoprirá piú in lá, in primavera.

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