martedì 29 settembre 2009

Correre a Stoccolma

Oggi faceva freddo, quasi inaspettatamente. Stamattina dopo pochi metri in bici mi sono resto conto che si, forse mi ci sarebbero voluti i guanti. Infatti c'erano tre gradi e non me l'aspettavo proprio, dato che pochi giorni fa ero in giro in bici in riva al mare a maniche corte.
Inizia dunque la stagione invernale, ma non finisce quella della corsa. Oggi pomeriggio corsa intorno al lago qui dietro all'universitá. Partiamo dall'osservatorio di Albanova e dopo aver attraversato Roslasvägen eccoci in riva al lago. O mare, non ho ancora capito, perché di fatto un piccolo collegamento al mare c'è, peró è molto piú simile ad un lago. La temperatura è bassa. Io e Mikael, maratoneta che ogni tanto mi accompagna, ci mettiamo un buon quarto d'ora per scaldarci, il tempo di essere giá nel bel mezzo di Hagaparken. Il percorso qui è vario: leggero saliscendi, e alternarsi di zone boschive selvagge, prati ben curati, abitazioni eleganti, sentieri sul bordo dell'acqua. Dopo mezzora siamo ben caldi e possiamo fermarci per pochi minuti di stretching. Stiamo percorrendo il bordo del lago in senso orario e ora ci troviamo nella parte orientale, esposti all'ultimo sole del pomeriggio che sa regalarci qualche minuto un po' piú caldo e soprattutto una luce splendida riflessa nello specchio d'acqua. Ripartiamo subito per i secondi sei kilometri da affrontare, nella parte del percorso con piú saliscendi. I dislivelli sono comunque minimi e allora il percorso è piacevole. Ci riavviciniamo cosí al campus universitario di Frescati, passando tra boschi e giardini con alberi di mele che non posso fare a meno di assaggiare. Sullo sfondo vediamo l'Aula Magna e il Naturhistoriska museet e poi, infine, di nuovo l'osservatorio.
Altre volte, sempre partendo dall'universitá, vado invece a correre nel bosco a nord est dell'osservatorio. Qui i saliscendi sono piú marcati ed è bello arrivare fino al vecchio trampolino di lancio con gli sci. Sapori di ere passate, specialmente guardando gli sci di vecchia data che sono esposti vicino al suo ingresso, il legno malmesso che non dá affatto l'impressione della stabilitá, il silenzio che avvolge tutto intorno. Il trampolino, per quanto sono riuscito a scoprire, non viene piú usato da una ventina di anni. È davvero di vecchio stile e tutt'attorno la vegetazione cresce in maniera disordinata, incolta, selvaggia. Poi, proprio di fronte, sul punto di atterraggio, c'è un laghetto, non proprio l'ideale per rimettere i piedi a terra! ma forse tra qualche mese sará tutto ghiacciato e non ci sarebbero problemi per eventuali saltatori. Sono curioso di andare a correre in questo bosco quando sará inverno, magari ci sará un po' di neve per terra e saró costretto a correre prima delle tre di pomeriggio per evitare il buio.
È proprio cosí, la stagione invernale si avvicina e la cittá cambia volto. A giugno alle dieci di sera potevo sfruttare l'ultima ora di luce per andare a correre e poi uscire e vedere un po' di gente in giro. Oggi invece, alle sei, dopo il giro del lago, l'orizzonte era tutto rosso, io stanco e le strade cominciano ad essere piú vuote.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Only 240 days left to train properly: enjoy, see you on Jun 4

Fabio Del Sordo ha detto...

the same to you: enjoy these 240 days!

 
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