VERSIONE 1.0
Non mi era mai capitato di vedere tanti premi nobel tutti insieme. Oggi invece, nella bellissima Aula Magna della Stockholm Universitet, ne ho ascoltati ben 7 (3 per la fisica, 3 per la chimica e il premio Nobel per l'economia). Lezioni accademiche e qualche nota personale e la giornata è volata via. Il bello dell'ascoltare un Nobel è che in genere riesce a farti capire ciò che vuol dire senza che il suo discorso diventi troppo generale e anche oggi, tranne che in rari casi, è stato così. Purtroppo mancava il prof. Nambu, uno dei vincitori del nobel per la fisica, ma pazienza: mi accontento del suo sostituto. Giornata da ricordare.
VERSIONE 2.0
Stamattina sveglia all'alba. C'è la lezione dei nobel per la fisica alle 9 e non posso mancare. Poi a seguire i nobel per la chimica e l'economia.
Sveglia alle 7 messa ben lontano dal letto per farmi alzare, se no non ci sarà nobel che tenga. Peccato che alle 3.30 sia ancora sveglio: devo cambiare fuso, cazzo! In stato comatoso mi alzo, per poi ovviamente ricascare a letto, e riapro gli occhi alle 7.40. Il tipico sonno mattutino assolutamente non tranquillo perché sai che, con la sveglia disattivata, rischi di non svegliarti in tempo. Rapida colazione e vestizione e via in metro fino alla Universitet dove arrivo alle 8.30. La lezione è alle 9 ma chissà quanta gente ci sarà...Infatti arrivo e c'è una bella fila davanti all'ingresso principale dell'Aula Magna. Mi metto in coda pure io (gli svedesi si mettono in fila per fare qualsiasi cosa) ma dopo un minuto già mi sono scocciato, anche perché se sto fermo rischio di addormentarmi all'impiedi. Quindi comincio a gironzolare. A questo punto la mia vista si sveglia, con ritardo di circa un'ora sul resto del corpo, e vedo che sull'ingresso c'è scritto "B". Ci sarà quindi almeno anche l'ingresso "A", no? e magari pure l'ingresso "C" dato che l'aula magna è semicircolare.
Infatti faccio 10 metri e trovo l'ingresso C aperto, così entro praticamente per primo ( ma tutti gli altri in coda, che magari stanno qui all'università, non lo sapevano che ci sono altri ingressi??). La prima lezione dovrebbe essere tenuta dal prof. Nambu, assente però per problemi di famiglia. Così parla un italiano. Geniale: capisco tutto grazie al suo accento non molto diverso dal mio, mentre chissà come sarebbe stato l'accento giapponese! Ma lo scopro nell'ora successiva, in cui man mano ricado addormentato, dato che il giapponese parla con cadenza impossibile, per me, di cose impossibili, non solo per me. Comincio a pensare quindi alla terza lezione, la quale dovrà essere tenuta dal terzo vincitore del nobel per la fisica, anch'egli giapponese, a domandarmi come sarà la sua parlata. Ebbene, le cose qui cambiano: lui parla direttamente in giapponese! Però ha i sottotitoli (o, per meglio dire, i dietrotitoli, dato che sono proiettati sullo schermo) in inglese. E così, finché non mi rendo conto che posso rileggere la lezione sul web invece di leggerla lassù, resto concentrato. Due, tre minuti , quindi. Poi è certamente più interessante notare che il 90% delle sue frasi finisce sempre con la stessa parola e ridere insieme ai giapponesi seduti affianco a me alle sue battute (confesso: me ne sono sfuggite alcune).
Dopo la pausa pranzo (passata a parlare di fisica, ovviamente, con tre professori) sono quindi pronto per le lezioni di chimica. Ancora un giapponese! e questo davvero non si capisce! Infatti anche il prof di chimica seduto affianco a me crolla e dorme per almeno una ventina di minuti. Ma la cosa migliora con la lezione successiva: un americano di cui capisco tutte le battute ironiche e, talvolta, incidentalmente, anche ciò di cui si occupa. Il quinto giapponese della giornata, poi, non lo reggo proprio, nonostante il suo buon inglese. Il poco sonno si fa sentire nonostante i due caffè, e qui ronfo di brutto. Ma quanti nobel vengono fuori dal giappone? Li clonano?
E' quindi l'ora di Paul Krugman, nobel per l'economia. Il tema mi interessa, economia su grande scala. Lui si che si ascolta bene, ma l'argomento non è dei più banali e dopo un po' eccomi a pensare a scimmiette che saltano e giocano allegramente tra di loro. Vabbè, ormai il sonno è passato e almeno posso fare qualche foto a questa bellissima Aula Magna. Magari sarebbe meglio se lo facessi in silenzio senza far cascare zaino, fogli, e quant'altro abbia per le mani, ma va bene lo stesso.
Per concludere, mentre in mezzo a tante belle abitanti di Stoccolma scrivo sui tavoli appena fuori dall'aula , penso: è comunque una giornata da ricordare.
lunedì 8 dicembre 2008
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1 commento:
ma è possibile che anche durante la conferenza dei nobel devi fare casino con zaini vari che cadono?? bella esperienza!! aspettiamo qualche foto.. baci :)
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